Giuseppina Pizzigoni - Le mie lezioni ai maestri d’Italia.
lezione 1
CHE COSA E' LA «RINNOVATA»
Che cosa di nuovo verrò io a dire a voi, se voi avete meditata la riforma scolastica del 1923 e se già avete orientata la vostra scuola secondo tale riforma?
Intanto vi dirò quale fu il segreto per cui sono riuscita a dare alla mia Milano la scuola del mio sogno, la scuola che oggi è ovunque assai studiata e che ci è invidiata all'estero.
Il segreto sta nella viva fede nell'ideale educativo, che è vecchio ideale, non spentosi attraverso i secoli, ma giunto a noi dai pedagogisti che ci hanno preceduto; il segreto sta nel grande amore all'infanzia e al Paese; sta nella nostra forza di resistenza e soprattutto nel nostro costante sacrificio.
Il segreto della riuscita sta anche nel non chiedere mai nulla per noi, e nel chiedere tutto per i nostri piccoli. Così si incontrano i buoni che ci sorreggono; quei buoni che io ho incontrato, che voi potrete incontrare, e che io qui ringrazio per me e per voi.
Ho detto: Voi conoscete ed applicate già dal '23 la riforma Gentile. Che cosa verrò a dirvi io di nuovo?
Io esporrò a voi il mio pensiero pedagogico e la mia esperienza. Voi feconderete il primo col calore del vostro spirito e lo identificherete col vostro pensiero; seguirete con interesse la seconda e la farete vostra esperienza. Così si modificherà domani la vostra scuola, perchè in voi si sarà modificato il concetto di scuola.
Questa è, del resto, la ragione per la quale il Ministero dell'Educazione Nazionale ha istituito sin dal 1917 il mio Corso teorico-pratico.
Oggi da questo Corso sono purtroppo esclusi i maestri dipendenti dalle Amministrazioni regionali, perchè il Ministero stabilisce che essi, venendo alla «Rinnovata» a farvi il tirocinio, rinuncino allo stipendio. Abbiamo invece qualche maestro appartenente a grandi Comuni autonomi, i quali Comuni furono sollecitati da S.E. il Ministro a inviare alla «Rinnovata» un rappresentante. E abbiamo tutti voi, volonterosi, che mi leggete. A tutti io stringo fraternamente la mano.
Ed ora vi dirò in sintesi che cosa è la «Rinnovata».
E' sorta quale esperimento di differenziazione didattica per virtù del Comune di Milano, del Ministero dell'Educazione, della Cassa di Risparmio e di un gruppo di benemeriti cittadini che hanno ascoltata la mia Voce.
Oggi è una scuola speciale del Comune, sorretta da una Associazione, che si appoggia ad Enti statali, ad Enti locali e ai propri soci.
La «Rinnovata» non è già figlia di lunghi studi e di profonde meditazioni; essa è la traduzione pratica del mio intuito pedagogico. E però ha dato il la alla riforma del '23.
Avrei, è vero, potuto scrivere in un volume le mie idee; ho preferito fare una scuola, sicura che il fatto compiuto e imponente sarebbe stato più persuasivo che non le parole.
E penso con commozione a quei maestri che già hanno portato il mio pensiero nel Veneto e in Sicilia, in Piemonte e in Sardegna, a Ravenna e nel Lazio, in Valle d'Aosta e lungo la Riviera, e sui monti e in riva ai laghi e nelle Colonie di questa nostra Italia benedetta, per la quale mi è gioia aver dato la parte migliore di me.
Il mio pensiero pedagogico?
E' necessario crescere i nostri ragazzi forti fisicamente e spiritualmente; crescerli buoni ed anche istruiti.
E' necessario allargare il nostro concetto di scuola fino a sentire che scuola è il mondo.
E' necessario convincersi che ogni cosa, ogni fatto, ogni uomo che venga a contatto col bambino gli è maestro.
E' necessario che il maestro di classe veda il suo compito precipuo nel procurare questi sani contatti, affinchè da essi derivi quel fatto di suprema bellezza che è l'educazione.
E' necessario sostituire al verbalismo scolastico l'esperienza personale del ragazzo, quale mezzo di apprendimento; esperienza guidata dal maestro sui centri spontanei di interesse per il bambino, quali: il lavoro in genere, la ricerca individuale, la terra, gli animali, le piante; la verità sempre.
E finalmente è necessario convincersi che la Scuola d'Italia deve preoccuparsi di formare gl'ltaliani.
S. E. il Ministro dell'Educazione Nazionale lasciò scritto nel 1923 in un album della «Rinnovata», in seguito a una sua attenta visita:
«Con viva ammirazione per questa scuola di libertà e di disciplina, di verità e di attività, di religiosità e di nazionalità».
Egli ha così riassunto il Programma della «Rinnovata».
Infatti gli scolari della «Rinnovata» sono liberi di adempiere al loro dovere; nella «Rinnovata» si vive la vita e si studia la vita: base della vita e dello studio è la verità trascendentale, la verità scientifica, la verità morale: verità sempre! Mezzo del metodo di apprendimento è l’attività del ragazzo.
L’educazione religiosa e l’educazione con carattere nazionale sono la base, il punto di partenza e lo scopo di tutto il nostro lavoro educativo.
La «Rinnovata» è scuola gioconda, scuola viva, perchè è scuola di vita e non di parole.
Oggi la «Rinnovata» è fra le opere di profilassi antitubercolare, perchè è scuola all’aperto per i ragazzi normali.
E volentieri ricordo qui l’ordine del giorno votato dal IV Congresso Nazionale contro la tubercolosi tenutosi a Genova nel 1913:
«Il Congresso, considerando la capitale importanza che nella lotta contro la tubercolosi spetta alla scuola, sia per tutelare la salute del fanciullo, sia per prepararne la coscienza igienica;
«considerando che dalla discussione è emerso il pensiero unanime che alla riforma igienica della scuola debbano rivolgersi le preoccupazioni costanti di tutti gli organismi antitubercolari;
«manda un voto di plauso al Comune di Milano per l’ampio appoggio concesso all’esperimento della maestra Pizzigoni nella “Scuola Rinnovata secondo il metodo sperimentale”, scuola che nell’ordinamento pedagogico traduce in atto l’educazione igienica del popolo;
«e fa voti altresì che questo appoggio venga esteso e intensificato, di modo che la “Scuola Rinnovata” diventi un seminario ove maestri diplomati possano acquistare la complessa preparazione necessaria a questo nuovo indirizzo della Scuola Popolare».
Firmato: Prof. Pio Foà – Prof. A. Sclavo –
Dott. L. Negri – Dott. M. Ragazzi
Nel 1921 il voto del Congresso di igienisti tenutosi a Trento fu il seguente:
«Tutte le scuole d’Italia dovrebbero trasformarsi sul tipo della “Rinnovata” di Milano, perchè l’Italia possa avere la scuola igienica per tutti i suoi bambini».
Oggi la «Rinnovata» è anche indicata come un modello di scuola rurale, per lo sviluppo che ha dato allo studio dell’agricolture, così da innamorare dei lavori dei campi figli di operai dell’officina.
Che cosa è la «Rinnovata»?
E’ un’istituzione nata nel 1911 umilmente in due piccoli padiglioni döcker sperduti fra i campi e gli orti operai della Ghisolfa e in povertà francescana, ma subito sorretta da personalità non dubbie: l’astronomo Giovanni Celoria, il noto neurologo Prof. Eugenio Medea, il noto psicologo Dott. Zaccaria Treves, il poeta Giovanni Bertacchi, gl’industriali Paravia, Marelli e Bisleri, per dirvi i nomi dei primissimi.
Perchè volli la «Rinnovata»?
La volli per un bisogno del mio spirito, tediato dalla vita scolastica del tempo;
per amore grande ai bambini, che sentivo sacrificati fisicamente e intellettualmente;
per amore grande al mio Paese, il quale deriva la sua forza dalla gioventù sana e ben preparata alla vita.
In che consiste la «Rinnovata»?
Come nel 1911, allorchè sorse, le ragioni della sua vita sono oggi le stesse:
combattere, stroncandolo alla radice, il verbalismo scolastico; utilizzare ai fini dell'educazione l'attività fattiva dei bambini;
tenere in gran conto la personalità dei singoli, pure non dimenticando la collettività;
educare il ragazzo senza trascurare nessuna delle sue esigenze fisiopsichiche;
educare il ragazzo d'Italia;
orientare ed avviare il ragazzo italiano alla professione che risponda alla sua vocazione: ciò che naturalmente esige la ricerca della vocazione dei singoli.
La «Rinnovata» non è già il lussuoso fabbricato che il Comune di Milano volle dare alla mia scuola a testimonianza di quanto apprezzi il mio lavoro. La «Rinnovata» è la riforma spirituale della scuola; quella riforma da me proposta e vissuta dal 1911 ad oggi, e che S. E. il Ministro Gentile ordinò con la riforma a tutta Italia nel 1923.
LA SUA STORIA
Il pensiero
Chi lo sa? Sorse organico da un complesso di coefficienti, che trovano il loro lievito nel mio profondo disgusto per la scuola quale era.
Nel 1907 il mio era, del resto, il pensiero pedagogico del tempo:
All'estero sorgevano les écoles nouvelles, les écoles libres, le Waldschulen.
In Italia: il «Raggio di sole» del Randi, la Scuola della Montesca, la Casa dei bambini della Montessori, l'Asilo infantile delle Agazzi e... la «Rinnovata» di Milano, che sorse gradualmente, ma sicuramente improntata nelle sue linee fondamentali e nella sua attuazione pratica quale è oggi.
Il fatto
E' breve. Esso va dal 1911 a oggi. E in così breve giro di tempo, il mio pensiero si concretò in azione; fu studiato da Italiani e da stranieri; fu combattuto molto; si è affermato.
La «Rinnovata» ha vinto e fa scuola.
Oggi io ho potuto lasciare la direzione della «Rinnovata» di Milano in mano di chi conosce profondamente il mio pensiero e con me l'ha vissuto per sei anni: i primi, i più belli.
Qualche data:
nel 1907 stendo il piano della nuova scuola;
nel 1910 ho l'appoggio dell'allora Ministro Credaro (con riserve, si capisce!);
nel 1911 si aprono due sezioni di I classe;
nel 1913 pubblico il primo volumetto sulla «Rinnovata»;
nel 1917 il Ministro istituisce il tirocinio speciale presso la «Rinnovata», e dà valore nei concorsi magistrali al certificato conseguito per esami in seguito a detto tirocinio;
nel 1922 pubblico il mio volume Linee fondamentali e Programmi della Scuola Rinnovata;
nel I923 ecco la riforma Gentile;
nel 1925 l'Associazione cui si deve la «Rinnovata» viene eretta in Ente Morale sotto il titolo di Associazione per la diffusione del metodo Pizzigoni;
nel 1927 apro il mio Asilo Infantile presso la «Rinnovata»;
il 28 ottobre 1927 si inaugura il nuovo bellissimo locale che oggi ci ospita;
nel 1929 io lascio la direzione della mia scuola, e mi occupo della propaganda delle mie idee pedagogiche.
A Milano molto si è preso dalla «Rinnovata», ma molto - oserei dire troppo - mi si è combattuta.
In Isvizzera, in Germania, in Olanda, in Danimarca, in Inghilterra, in Scozia, in Russia, in Spagna, in Francia, nelle due Americhe e persino in India si conosce la «Rinnovata», se ne scrive, la si copia. Quanta strada in breve giro d'anni!
Si disse: «La “Rinnovata” è la Pizzigoni; via lei, tutto cadrà!» Eh, no! Ormai sono sostituita e la scuola vive di vita magnifica.
Del resto la scuola è dei maestri.
E per questo concetto valga la lettera che Lombardo-Radice scrisse a un maestro della «Rinnovata», e che, a mio avviso, ha voce per tutti i maestri d'Italia:
«La “Rinnovata”, voi lo sapete, non è fatta dai larghi mezzi che vi ha dato Milano: è fatta dalla vostra anima.
Quando io venni da direttore generale a visitarvi, voi lo ricordate, vi trassi in disparte tutti quanti e vi ringraziai. Avevamo gli occhi pieni di lacrime di gioia, e voi sentiste la gioia nella mia voce che tremava.
lo dissi alla Pizzigoni della gratitudine che l’ltalia aveva per lei.
Orbene, io mi permetto di dirvi:
Non sciupate la vostra propaganda per il metodo della “Rinnovata” facendo appello al denaro che fa la guerra, ai mezzi, voglio dire, per creare l'ambiente ricco di mezzi suggestivi e vero campo di lavoro e di esperienza completa per il bambino.
Sì, i mezzi. Ma tutto - voi lo insegnate a me - tutto diventa mezzo al maestro. Anche la scuola più povera, nel paesino più piccolo, fra la gente più povera, può essere - poco o molto - la “Rinnovata”.
Aiutatemi a dare questa fede in sè ai centomila maestri, per i quali i programmi sono parole, sì, ma che debbono diventar vita ».